Intervista a Plinio Agostoni, neo Presidente di Confindustria Lecco e Sondrio

Plinio Agostoni, in questa lunga chiacchierata uscita su Vivere 129, affronta molti temi cruciali del suo mandato, dalla sostenibilità alla formazione, e lancia un messaggio: «Restare sempre fiduciosi, perché la realtà a volte è meno fosca di quanto appaia»

Presidente, partiamo da un’analisi della situazione: oltre due anni di pandemia, esplosione dei costi energetici e delle materie prime, problemi di approvvigionamento. Quale futuro ci attende?

In un contesto che è evidentemente molto complesso, il nostro territorio sta reagendo bene. Questo è confermato anche dai dati relativi al primo semestre 2022 che segnano un andamento migliore di quanto non ci si potesse aspettare qualche mese fa e, secondo le rilevazioni del nostro Centro Studi, anche le previsioni si mantengono di segno positivo, pur con molta prudenza.

Certamente per il prossimo futuro le evidenti criticità del presente sono destinate a permanere e potrebbero avere effetti pesanti sulle imprese. I costi di energia e materie prime sono problemi oggettivamente imponenti e non possiamo immaginare che gli effetti negativi non siano destinati a perdurare.

Premesso questo, è però altrettanto vero che il tessuto economico e industriale del territorio è solido e patrimonializzato quindi, pur a fronte di margini che si assottigliano o annullano, la situazione non è certo disastrosa, sia dal punto di vista economico sia da quello della tenuta sociale. In autunno le difficoltà non mancheranno, a causa della crescita dell’inflazione e con le aziende che, essendo in difficoltà esse stesse, probabilmente potranno provvedere solo in modo parziale a sostenere i collaboratori con aiuti aggiuntivi.

Tuttavia, soprattutto sul nostro territorio non mi attendo scenari completamente bui proprio perché, come accennavo, i dati oggettivi ci raccontano di una capacità di resilienza buona. Ed anche a livello nazionale lo stesso spread, che all’indomani della caduta del Governo Draghi ha disatteso le aspettative di crescita verticale, è un segnale che i mercati non si attendono una catastrofe, ma scommettono sulla nostra capacità di tenuta.

A livello locale quale dei problemi sopra accennati ha avuto ripercussioni maggiori sul sistema produttivo?

Certamente il tema dei costi energetici, perché colpisce tutto e tutti e registra percentuali di incremento mai viste prima.

Lei ha detto che di fronte a un contesto così complesso Confindustria Lecco e Sondrio dovrà essere sempre di più “la casa degli imprenditori”, traduce in termini pratici il significato di questa felice espressione?

In termini pratici, vediamo già ora cosa significa dire che la nostra Associazione è e vuole essere la casa degli imprenditori: di fronte alla gravità e alla complessità dei problemi cresce la frequenza dei contatti delle imprese con la struttura. Basta questo per rendersi conto di come Confindustria Lecco e Sondrio sia vista come punto di riferimento, come partner in grado di sostenere e affiancare le aziende per affrontare con maggiore forza e strumenti adeguati fenomeni complessi e per questo più faticosi da gestire per contro proprio. […]

Per leggere l’intervista completa sfoglia Vivere 129!

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