Limpida è la sera intervista a Enrica Mambretti: la tua felicità è appena dietro la paura

Limpida è la sera è un libro diverso dagli altri scritti fino ad ora da Enrica Mambretti. In primo luogo, perché In cammino verso Santiago e Paso doble sul Cammino di Santiago nascono dall’esperienza dell’autrice sul cammino giacobeo; in secondo luogo, perché è un romanzo di formazione in cui un ragazzo e suo padre arrivano a scoprirsi profondamente.

 

Enrica Mambretti: la tua felicità è appena dietro la paura

Forza ragazzo mio! La tua felicità è appena dietro la paura.

È il pensiero di Marco, un uomo che si trova a doversi occupare da solo del figlio Edoardo, di tredici anni, alle prese con le difficoltà della vita. In un mondo in cui adulti e adolescenti, spesso scambiandosi i ruoli, finiscono per crescere insieme.”

Così Enrica Mambretti ci ha descritto Limpida è la sera, il suo toccante racconto.Limpida è la sera
di Enrica Mambretti

Edoardo è un ragazzo impulsivo e dinamico, insofferente alle imposizioni.
Se ne accorge ben presto Marco, il padre, quando alla morte della moglie deve prendersi cura di lui da solo.
Attraverso esperienze dai contenuti imprevedibili e a volte dolorosi, Edoardo e Marco intraprendono percorsi diversi che si intrecciano con altre esistenze, creando una trama di emozioni e di tinte vivaci.

Limpida è la sera: l’autrice racconta

Come ha avuto l’idea di un romanzo sul tormentato rapporto padre-figlio?

È curioso che per questo libro, a differenza di altri che ho scritto, io abbia iniziato a battere sulla tastiera del pc senza sapere cosa sarei andata a narrare. Quasi che Edoardo, il ragazzo protagonista, entrasse in punta di piedi nella mia fantasia e mi chiedesse di raccontare ciò che gli stava capitando. Pareva mi chiamasse: mi svegliavo di notte e mi alzavo, andavo davanti al computer e – se così si può dire – mentre lui dettava, io scrivevo.

 

Come ha fatto a immedesimarsi nell’età adolescenziale di un moderno ragazzino?

Sono stata anch’io un’adolescente vivace, piena di dubbi, di speranze e di contraddizioni. E se il tempo ha fatto sì che quelle forti sensazioni rimanessero alle mie spalle, non si sono però mai cancellate dalla memoria ed è bastato immedesimarmi in certi contesti per ritrovarle.

 

Con i suoi libri ha toccato diversi tipi di narrazione, qual è il genere in cui si trova più a suo agio?

Certamente è il “romanzo di formazione”, come – appunto – Limpida è la sera.
Le narrazioni di questo genere parlano dell’evoluzione di un personaggio: la maturazione di un giovane che va verso l’età adulta o un percorso di realizzazione di sé, possibile a qualunque età. Questo tragitto è sempre una conquista dell’anima.
Per l’autore della storia è un’ottima occasione per parlare della vita, dell’amore, della paura, dell’amicizia, del coraggio… della ricerca di felicità.

 

Limpida è la sera è tra i nostri consigli di lettura per l’estate, lei quale libro consiglia di leggere sotto l’ombrellone?

Personalmente non differenzio le mie letture in base alle stagioni o ai contesti, ma seguo solo le indicazioni del mio stato d’animo. Però ho una regola: che sia un libro che mi faccia stare bene e che mi emozioni. Un libro che mi dia la carica, che faccia il solletico alla mia voglia di conoscere e di vivere nel mondo.
In questi giorni, sotto l’ombrellone, sto leggendo “La città delle ragazze”, di Elizabeth Gilbert, che sa fare tutto questo.

 

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