CARA CARTA. Non solo luci sul mercato per un materiale sempre più richiesto

In buona compagnia con altre materie prime, anche il mondo della cellulosa soffre di un aumento dei prezzi.

Aumento dei costi dell’energia, mercato alle prese con una pandemia ancora in corso e, infine, una guerra vicina al cuore dell’Europa che tiene in sospeso il mondo intero.

Meno plastica, più carta

Alla base di questi rincari influisce anche la richiesta accresciuta della carta per il settore del packaging, con l’obbiettivo dichiarato di ridurre l’utilizzo di plastica.

Un cambio di rotta virtuoso, certo, che però arriva nel momento tra i meno favorevoli.

 

 Diversificare…

Produrre carta è diventato più oneroso per le cartiere: allora meglio concentrarsi su carte di alto livello e rallentare la produzione di quelle standard, più economiche.

L’effetto domino sugli altri settori coinvolti è inevitabile. E anche vero però che ogni crisi porta con sé l’occasione per nuovi slanci.

Le tipografie in primis (che sono la prima tappa obbligata del bancale di carta uscito dalla cartiera) devono fare i conti con prezzi e tempistiche dilatate, ma allo stesso tempo possono far fronte alla crisi proponendo soluzioni diverse, carte innovative, che in tempi normali non avrebbero mai considerato.

 

…e guardare al futuro

L’intero sistema produttivo ha bisogno di uscire da questa difficilissima congiuntura (anche con il sostegno che lo Stato potrà dare).

Ricordiamoci che l’Italia è il terzo produttore cartario in Europa dopo Germania e Svezia, con una consolidata tradizione di stampa.

In un mondo che finalmente comincia a rinunciare alla plastica per materiali più sostenibili, avremo la nostra da dire.

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